#LIBRI PAZZESCHI E DOVE TROVARLI

Leggere è una delle cose più piacevoli al mondo: ti permette di esplorare mondi sconosciuti, interiori ed esteriori, rimanendo comodamente adagiati sul divano, avvolti e coccolati nel letto, appollaiati sul sedile poco comodo di un treno in corsa, ovviamente lato finestrino.
Ecco alcuni libri degni di nota che ho avuto il piacere di leggere nell’ultimo (non proprio ultimo) periodo, per meglio dire in questo ultimo anno che è volato, scappato, scivolato di mano in un batter baleno. Che possano essere regali autoreferenziali o regali autorevoli da donare alle persone più care, magari anche in un giorno qualunque, perché è sempre l’occasione giusta per regalare un bel libro.


• AUTOSTOP CON BUDDHA | Will Ferguson


Uno dei libri più incredibili che io abbia mai letto per il semplice fatto che con una semplice prosa, scorrevole e vivace, ti riesce a catapultare già dalle prime righe nel magico fascino del Sol Levante. Si, lo so che sono di parte perché dopo il mio viaggio in Giappone sono stata rapita da quella fascinosa cultura e sono tremendamente invasata da essa, ma questo testo merita a prescindere. Sarà perché è un incedere inesorabile di cultura, sarà perche espone curiose curiosità con raffinata ilarità, sarà perché è stato in grado di suggellare i miei ricordi di viaggio, di ampliare il mio bagaglio culturale, di confermare alcune mie tesi a riguardo, di farmi rivivere quell’esperienza multisensoriale chiamata Giappone. E se lo leggete prima di aver visitato la terra nipponica, meglio ancora. Però attenzione: potreste essere presi da una tale euforia da prenotare nell’immediato un volo per il Giappone (coronavirus permettendo). Io vi ho avvisati!

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| A volte odio il Giappone. Lo odio perché non è un luogo facile da abbandonare. E talvolta temo di essere finito proprio fuori dal mondo. Forse, quando si va fuori dal mondo, si va a finire proprio in Giappone. |

 

• TOKYO EXPRESS | Seicho Matsumoto


Uomo avvisato mezzo salvato. Io ve l’ho detto che sono invasata di Giappone, che mi sono impantanata con quella miscellanea di cultura ammaliante, che ho iniziato a leggere libri che mi teletrasportano lì. E Tokyo Express è uno di questi: un noir elegante come tradizione giapponese raccomanda. Un thriller pacato e molto psicologico che scorre come un fiume in piena e che finisce troppo presto. Avvincente e piacevole.

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| Le persone tendono ad agire sulla base di idee preconcette, a passare oltre dando troppe cose per scontate. E questo è pericoloso. Quando il senso comune diventa un dato di fatto spesso ci induce in errore. Anche se una situazione ci sembra chiara, con le nostre indagini dovremmo sempre cercare di capovolgerla e metterla in discussione. |

 

• GUANCIALE D’ERBA | Natsume Soseki


Atmosfera incantata e un po’ fatata, come solo un paesaggio giapponese sa fare, fa da sfondo ad un giovane artista e poeta errante. Un viandante solitario che si inerpica nei meandri verdi di un sentiero pregno di natura, di storia, di vita. Ma è il paesaggio ammaliante del Sol Levante il vero protagonista indiscusso di questo testo perchè “era primavera e non poteva fare a meno di sentirsi felice: amava i ciliegi, che spumeggiavano di boccioli rosa, i tulipani, con i loro colori brillanti e improbabili, e l’erba appena spuntata, soffice e tenera sotto i suoi piedi.”

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| In tutti i piaceri è insita la sofferenza, perchè traggono la loro origine dall’attaccamento alle cose. Solo i poeti e i pittori conoscono e gustano l’essenza fragrante di questo mondo di contrastri e intuiscono la sua intrinseca purezza. Si nutrono di nebbia, bevono rugiada, valutano i viola, commentano i rossi e, giunti alla morte, non hanno rimpianti. Il loro piacere non dipende dalla materia, e una volta divenuti materia non trovano nell’immenso Universo l’ambito in cui essere costretti a porre in risalto il proprio io. |

 

• UNA VITA COME TANTE | Hanya Yanagihara


Denso e intenso. Straziante e disperato. Lungo e scorrevole. È un mattone, anche sull’anima. Più di 1000 pagine che racchiudono un libro corposo e viscerale, particolarmente discusso e dal potere ipnotico, avvincente e complesso come un romanzo ottocentesco ma ambientato ai giorni nostri, in una New York dinamica e allusiva, in una vita come tante, proprio come la mia, la nostra. Dobbiamo essere noi a renderla speciale facendo cose che ci fanno stare bene, che ci rendono felici, anche se ci fanno precipitare in un turbinoso loop di abitudini. Quattro vite diverse eppure complementari; quattro amici affiatati ma non sempre; quattro esistenze affrante puntellate da sogni infranti; quattro figure professionali che si srotolano lungo la linea non lineare dell’esistenza. E’ riflessivo; è introspettivo; è simpatico e strappalacrime al tempo stesso; è enigmatico; è magnetico; è sconvolgente; è triste; è bello. Da evidenziare la parte, così toccante e così realistica e così attuale, che racconta il dietro le quinte della carriera di un giovane architetto (uno dei quattro amici protagonisti) costretto a sopportare e supportare le angherie dello studio di progettazione in cui si ritrova a lavorare, tra ambizioni e rassegnazioni, tra sogni e accettazioni, che trovate riportata qui.

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| Le sua costante nostalgia lo deprimeva, lo invecchiava, eppure aveva la netta sensazione che gli anni più belli, gli anni in cui tutto sembrava dipinto con colori fluorescenti, fossero svaniti per sempre. Allora tutti erano molto più divertenti. Che cosa era successo? L’età, supponeva. E con quella il lavoro. I soldi. I figli. Le cose che servivano a scongiurare la morte, ad acquistare importanza, le cose che davano conforto, che fornivano un contesto, un significato. Il salto in avanti, imposto dalla biologia e dalle convenzioni, cui neppure la mente più rispettosa poteva sottrarsi. |

 

• FLATLANDIA | Edwin Abbott Abbott


Un racconto fantastico a più dimensioni in cui la geometria dello spazio è spiegata percorrendo un mondo immaginario, flatlandia per l’appunto, fatto di figure a due dimensioni che scoprono un celato mondo tridimensionale, spaziolandia. La geometria che diventa romanzo. La geometria che si innesta con la fantasia. Classico ed elevato, geniale e fantasioso, spiega la matematica e l’intricata esplicazione della spazialità in un modo originale, quasi fiabesco, e quindi comprensibile ai più. 

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| L’essere soddisfatti di sé significa essere vili e ignoranti, e che è meglio aspirare a qualcosa che essere ciecamente, e impotentemente, felici. |

 

• TRILOGIA DELLA CITTÀ DI K | Agota Kristof


Rude e disperato. Estremo e complicato. Ammalia e confonde con una scrittura incisiva. Ambientazione indefinita sullo sfondo di una guerra e di una dominazione straniera che non lascia scampo. Due piccoli gemelli, Lucas e Klaus, abbandonati dalla madre fuggitiva alle cure della nonna non curante, crescono e si formano autonomamente, facendosi forza l’un l’altro, divenendo adulti troppo precocemente e troppo ferocemente. Questo scritto dimostra come le vicende storiche negative siano in grado di influire sulla conformazione caratteriale dei personaggi. Narrazione non proprio lineare, talvolta elusiva, ma sempre mordace. 

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| Sono convinto, Lucas, che ogni essere umano è nato per scrivere un libro, e per nient’altro. Un libro geniale o un libro mediocre, non importa, ma colui che non scriverà niente è un essere perduto, non ha fatto altro che passare sulla terra senza lasciare traccia. |

 

• STONER | J. E. Williams

Semplice e scorrevole, parla dell’ordinaria vita di un uomo straordinario. Una narrazione leggiadra e composta basata su un’esistenza mediocre, appiattita da una sorta di malinconica rassegnazione e poi elevata dalla profondità delle riflessioni che vengono dalla coscienza del carattere genuino e garbato del protagonista, grazie alla grazie delle parole. Un’eroe della normalità dei primi del ‘900. Perchè Stoner è uno di noi. Perchè “La verità, il bene, il bello, sono appena dietro l’angolo, nel corridoio accanto; sono nel prossimo libro, quello che non hai ancora letto, o sullo scaffale più in alto, dove non sei ancora arrivato. Ma un giorno ci arriverai.”. Come nel giorno in cui leggerai Stoner, per esempio.

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| Era arrivato a un’età in cui, con intensità crescente, gli si presentava sempre la stessa domanda, di una semplicità così disarmante che non aveva gli strumenti per affrontarla. Si ritrovava a chiedersi se la sua vita fosse degna di essere vissuta. Se mai lo fosse stata. Sospettava che alla stessa domanda, prima o poi, dovessero rispondere tutti gli uomini. |


• OCEANO MARE | Alessandro Baricco

Un tantino criptico ed intricato, poco fluido, molto visionario. Un libro incentrato sulle personalità eclettiche degli strampalati personaggi che lo delineano. Un libro scritto come se si dipingesse un quadro, mescolando realtà e immaginazione, emozioni e sensazioni, che creano un’esplosione di colori tutti da leggere. Un libro di un Baricco un po’ insolito, più aulico del solito, meno conciso. Ma di un Baricco sempre poetico, pregno di aforismi sulla vita che tanto ci fanno sobbalzare l’anima, che è poi il suo tratto distintivo che mi sta tanto a cuore.

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| Uno si costruisce grandi storie, questo è il fatto, e può andare avanti anni a crederci, non importa quanto pazze sono, e inverosimili, se le porta addosso e basta. Si è anche felici di cose del genere. Poi, un giorno, succede che si rompe qualcosa nel cuore del gran marchingegno fantastico, tac, senza nessuna ragione, si rompe qualcosa e tu rimani lì, senza capire come mai tutta quella favolosa storia non ce l’hai più addosso, ma davanti. |

 

• IL CARTELLO | Don Winslow


Un capolavoro della letteratura d’inchiesta, se così si può definire, edito dopo un’accurata raccolta di informazioni durata circa 10 anni. Questo libro racconta la realtà dei fatti mista a fantasia di uno dei cartelli della droga più grandi del mondo: quello messicano. Definito “il Guerra e pace della lotta alla droga”, molti lo trovano addirittura molto meglio di “Narcos”. Da leggere tutto d’un fiato, per catapultarsi in un mondo di violenza in cui si tifa per i più deboli, rincorrendo la giustizia; per non perdere l’orientamento tra i tanti personaggi che entrano in gioco.

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| ..il mondo è pieno di malvagità, per questo non dobbiamo essere completamente di questo mondo, ma avere sempre un occhio sull’altro. In un mondo malvagio, a volte dobbiamo compiere azioni cattive per sopravvivere. |

 

• NEL GUSCIO | Ian McEwan


Il punto di vista di un embrione che ascolta il mondo per la prima volta, di una vita che prende forma. È la voce della verità di un feto in formazione che parla; è la sua coscienza che detta direttamente dall’utero materno. Introspezione e impotenza nel raccontare un tradimento e un complotto cospirati dalla madre e dallo zio, che si sviluppa e si avviluppa come un monologo tenuto interamente dal futuro nascituro, intervallato da brevi dialoghi tra la madre e le zio. Scritto in maniera virtuosa, attraversa realtà e immaginazione creando un connubio di originalità e attualità dirompente. Scrittura forte e marcata, parole ambite e desuete, svisceramenti psicologici e sensoriali ne fanno un libro viscerale e impattante, scorrevole ed esattamente piacevole. Insomma, una sorta di Amleto shakespeariano dei giorni nostri, raccontato da un punto di vista insolito che desta scalpore.

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| Confusione di valori, il bacillo dell’antisemitismo in eterna incubazione, le moltitudini dei migranti esauste, le inedite ineguaglianze economiche, il fanatismo religioso, il malessere sessuale, la creatività repressa, la libertà di parola non più garantita, il capitalismo corrotto. Saremo sempre angosciati dalla realtà circostante: è il prezzo da pagare per in complicato dono della coscienza. |

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