Improvvisata e inaspettata, la vacanza nella città di Sofia, centro non geografico ma commerciale e istituzionale della Bulgaria, è stata una piacevole sorpresa. Piccola e appariscente solo a sprazzi, la capitale della Bulgaria è la meta ideale per un weekend all’estero.
Voli brevi e soprattutto low cost la collegano all’Italia. Pensate che da Bari con una sola ora di volo si atterra in questa ridente città. Il costo della vita è contenuto e comunque un po’ più basso rispetto a quello italiano; l’alfabeto è il cirillico ma l’inglese è sorprendentemente parlato dai più; la moneta nazionale è il Lev bulgaro [ 1 Lev è pari circa a 50 centesimi di euro ] ma è possibile pagare quasi ovunque con la carta [ io non ho per nulla prelevato contanti durante il mio breve soggiorno ]. Gli alloggi hanno in media prezzi abbordabili e io, patita di design come sono, ho scelto una soluzione economica e moderna in pieno centro, ossia l’R34 Boutique Hotel.
Dopo questa infarinatura generale, ecco cosa vedere, fare e assaggiare a Sofia, una città che è una giustapposizione di cose, di storia, di attrazioni mai scontate.
Il tour di Sofia, che vi anticipo sarà breve ma intenso, non può che cominciare con la visita del suo monumento nonché simbolo per eccellenza, ossia la celebre Cattedrale di Alexsander Nevskji, fatta di una giustapposizione di cupole, di riflessi dorati, di superfici convergenti, di un interno sorprendente, costruita in concomitanza con la liberazione dal dominio ottomano a fine ‘800. Nelle vicinanze si trova anche la completamente diversa, semplice ed austera, chiesa di Santa Sofia, nota per essere priva di campanile e per avere un’antica campana appesa ad un albero appena fuori; il Palazzo dell’Assemblea Nazionale, ossia la sede del Parlamento bulgaro, e il Monumento allo Tsar Liberator, anche questo eretto sempre in onore di chi libero questo stato dal dominio ottomano.
Su una delle vie principali si affaccia, invece, l’elegante e colorata Chiesa russa di Sveti Nikolai, molto suggestiva nonostante le sue dimensioni ridotte e ricostruita negli anni ‘50 dopo essere stata distrutta a seguito di bombardamenti bellici. Alle sue spalle si adagia un piacevole parchetto.
Proseguendo su viale Tsar Osvoboditel si trovano il Teatro nazionale Ivan Vazov, intenso ed eloquente, nel bel mezzo del più celebre Parco Cittadino e la Galleria d’arte nazionale, con spunti artistici locali interessanti, sino a giungere alla Rotonda di Sveti Georgi (ex tempio pagano nonché il più antico edificio della città), che si staglia in mezzo a palazzi grandi ed eleganti, composta da mattoncini ed emblema dell’antica città romana di Serdica. Lì nei pressi si trovano i resti dell’antica Serdica (la vecchia Sofia), appunto, collocati su di un livello più basso rispetto al piano stradale, percorribili a piedi su passerelle che permettono di fare una passeggiata piacevole e immersiva e parzialmente sormontati dalla piccola chiesetta in pietra di St. Petka.
Da qui ci si imbatte nella statua di Santa Sofia, eretta come simbolo della liberazione del Comunismo nel bel mezzo del viale Todor Alexandrov, nella Cattedrale di Sveta Nedelya, ampia e austera all’esterno, ma con all’interno racchiuse ricche sorprese, in bulevard Maria Luiza; nella estroversa ma allo stesso tempo introversa Moschea Banya Bashi, nel mercato coperto noto come Central Hali dove tuffarsi in prodotti culinari tipici locali, nel Palazzo Reale, nella Galleria Nazionale 500 (Kvadrat 500), nella Sinagoga con la sua facciata un po’ introspettiva. E poi si prosegue verso lo scenico Ponte dei Leoni, che si protende verso eleganti palazzi colorati, e verso il folkloristico Mercato delle Donne, dove prodotti freschi locali sono esposti come bomboniere.
In una zona ai margini del centro, tra verde intenso e ampi viali trafficati, si trova il polifunzionale Palazzo Nazionale della Cultura [ NDK ], con le sue estetiche reminiscenze rigide dall’ingannevole aspetto sovietiche, e il ponte degli innamorati, pedonale e contemporaneo, sede spesso di mostre a cielo aperto.
Tra le cose da fare a Sofia c’è sicuramente la visita interattiva allo sbalorditivo Museo delle illusioni, la caccia alle colorate opere di street art dislocate per la città e un’immancabile passeggiata con pit stop shopping lungo il viale Vitosha, dove negozi, bar e ristoranti si susseguono lungo questa ampia arteria pedonale.
I posti imperdibili in cui mangiare cose tipiche e no sono indubbiamente Boho per una colazione [ come le Mekitsa, frittelle locali servite con formaggio di capra e miele ] o un brunch internazionale rivisitato con prodotti tipici nazionali davvero top; Zoya per un caffè bio e buono; The Hadjidragana Taverna per un pranzo tipico in un ambiente tipico; Shtastlivetsa per una cena eclettica e buonissima, tipica ma anche no; Skapto Iskar per un hamburger veloce e squisito.
Tra le tante curiosità di cui è pregna questa città, mi hanno colpita i funerali ortodossi con tanto di buffet in chiesa, le facciate delle case che vengono restaurate solo se sono principali e non laterali, i tombini che sporgono dal bordo del marciapiede ed invadono la strada carrabile e quella mancia extra in stile statunitense sempre richiesta quando si paga con la carta al bar o al ristorante.
Ventate di innovazione occidentale frammista ad influenze turche, balcaniche e ottomane si mescolano in una città mistilinea e accattivante che si, vale assolutamente la pena visitare.
Se il tempo è in disavanzo non resta che rilassarsi nelle calde acque delle Terme municipali di Sofia, visitare la Chiesa di Boyana e il Monastero di Rila [ patrimonio UNESCO ] che si trovano ben oltre il centro cittadino.








