Le Langhe sono un territorio bellissimo che si estende ai margini di Torino, nel bel mezzo del Piemonte, incastonato tra le province di Cuneo ed Asti, che racchiude paesaggi sinuosi, vitigni e quindi vini prestigiosi, architetture colorate. E che vanta eccellenze locali come il barolo, il nebbiolo, il barbaresco, le nocciole tonde e gentili, il tartufo bianco, il castelmagno.
Ideali per un weekend intenso, perfette per una settimana rilassante, sono sicuramente sublimi durante la bella stagione ma un po’ meno in inverno, dove la nebbia e le dovute chiusure stagionali rendono tutto un po’ più tetro ma non per questo meno affascinante. Parola di chi, come me, le ha visitate a cavallo delle vacanze di Natale, periodo in cui la nebbia è fitta, il freddo intenso e molte attività sono in stand-by.
Ecco alcuni spunti per un piacevole on the road colorato al sapore di vino, tra bellezze paesaggistiche, cantine emblematiche, assaggi deliziosi, edifici datati e modernizzati, il tutto sancito come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.
• POLLENZO e BRA
Per cominciare ecco un sito di rara bellezza e di poca fama, il Castello di Pollenzo [ alias l’antica città romana Pollentiae, frazione di Bra, poi divenuta un medioevale centro benedettino ], sede della Banca del vino, dell’Università di Scienze Gastronomiche e dell’Albergo dell’Agenzia [ un hotel a 4 stelle ], adagiato su di un’ampia piazza e prospiciente la meravigliosa chiesa di San Vittorio Martire, facente parte dell’area geografica più vasta meglio nota come Roero. In questa frazione della città di Bra si trovano anche i resti poco visibili di un antico anfiteatro romano, oggi preso d’assalto da edilizia consueta. Anche la città di Bra merita una visita, non solo per assaggiare la sua nota specialità, ossia la celebre salsiccia di Bra che va mangiata cruda, ma anche per ammirare i suoi portici, le sue viuzze, le sue chiese e i suoi bei palazzi come Palazzo Mathis, Palazzo Traversa e il suo emblematico edificio a pianta ottagonale noto come la Zizzola.


• ALBA
Da qui, percorrendo pochi chilometri, si raggiunge Alba, centro nevralgico delle Langhe e patria del celeberrimo tartufo bianco d’Alba, vanto non solo regionale ma anche nazionale. Piccola e accogliente, è intrisa di un’atmosfera calorosa che pervade i suoi vicoli, così come la principale via Vittorio Emanuele, la graziosa Piazza Duomo con la sua bellissima Cattedrale di San Lorenzo. Qui ha sede la fabbrica della Ferrero [ si, è qui che viene prodotta la Nutella e non solo ] che no, ad oggi non è visitabile. Ma è visitabile la Fondazione Ferrero, un vero e proprio museo che ospita opere d’arte in collezione permanente e mostre temporanee [ attualmente è in corso la mostra su Alberto Burri ].
Alba non è solo architettura storica, ma è anche e soprattutto cibo, buon cibo. A partire da una buona colazione tipica come quella da fare presso la Pasticceria Bramardi, dove è possibile mangiare dolci della tradizione come il croissant con la crema di marroni o i cioccolatini Cunesi, si passa all’aperitivo come un local, con tagliere di salumi e formaggi e un buon calice di vino, da fare alla Prosciutteria Albese o da Enoclub, sino ad arrivare al pranzo o alla cena della tradizione da fare all’Osteria dell’Arco se si vuole mangiare bene come a casa, a La Piola, il bistrot dello chef tristellato Enrico Crippa (quello del celebre ristorante Piazza Duomo che vanta tre stelle Michelin), se si vuole mangiare il celebre tajarin con il tartufo bianco, o da Gusto Madre, se si vuole gustare una pizza gourmet con basi e condimenti particolari che si è accaparrata i “tre spicchi” del Gambero Rosso.






• CASTELLO DI GRINZANE CAVOUR
Non lontano da Alba ecco, imponente ed elegante, sul cocuzzolo di una collina, il castello medioevale di Grinzane Cavour, che domina dall’alto la città che lo ospita con austera discrezione. Le sue sale interne sono visitabili per poter tuffarsi in un viaggio nella storia. Tra questa è anche ospitata l’Enoteca Regionale Piemontese dove è possibile acquistare non solo tra i migliori vini locali ma anche prodotti tipici top. Ah, illo tempore la città ha avuto come sindaco per ben 17 anni Camillo Benso Conte di Cavour e il castello, tra le varie proprietà che si sono succedute nel tempo, appartenne anche a lui.

• CASTELLO DI SERRALUNGA D’ALBA
A pochi chilometri da lì troviamo, svettante ed affascinante, il castello di Serralunga d’Alba: un vero gioiellino secolare che predomina questo piccolo borgo delle langhe, sgomitando tra alte torri e campanili. Si tratta di una vera e propria roccaforte nobiliare trecentesca giunta quasi intatta sino ai giorni nostri, le cui sale interne sono visitabili solo durante la bella stagione.

• LA MORRA, LA CAPPELLA DELLE BRUNATE e LE PANCHINE GIGANTI
Un altro borgo molto grazioso, con un punto panoramico davvero notevole, è La Morra. Tra la sua campagna si adagia la cosa forse attualmente più nota, e tra l’altro la più instagrammabile, delle Langhe: la cappella del Brunate, anche nota come cappella di Barolo, ossia una vecchia chiesetta mai consacrata ringiovanita grazie alla mano colorata degli artisti Sol Lewitt e David Tremlett [ su iniziativa della cantina Ceretto ], che hanno ridipinto con colori vivaci e geometrici ogni sua superficie esterna per risollevarne le sorti e l’aspetto. Insomma, un vero e proprio tripudio di colori vivaci che rallegra l’anima e che propaga energia. Nei suoi dintorni si trovano disseminate anche alcune delle celebri panchine giganti e colorate, facenti parte del più ampio progetto noto come Big Bench Community Project, ideato dal designer statunitense Chris Bangle per rendere fruibili determinati panorami e implementare il turismo nelle zone che le ospitano.



• BAROLO e WiMu
Barolo, invece, è un borgo piccolo ma bellissimo, che ha dato i natali così come il nome all’oninimo vino. La città, difatti, ospita non solo l’Enoteca regionale del Barolo ma anche il WiMu, il museo sulla storia del vino, descrittivo, artistico e multimediale, che si evolve tra le sale del Castello Falletti di Barolo. Di fronte, in una vecchia cappella, si trova il MAP, il Museo Aula Picta che ospita una collezione privata di opere di Dalì, Picasso e Mirò.
Qui ci si può rifocillare egregiamente in maniera pratica e veloce al Petit’s Bistrot, nei pressi del castello; in maniera più elegante e rilassata al ristorante di cucina tipica delle Langhe dal nome Locanda in Cannubi, godendo degli ottimi vini prodotti dalla Tenuta Carretta e di uno splendido panorama tutto intorno.



• CANTINA CERETTO
La Cantina Ceretto, forse la più blasonata e sicuramente la più stimata della zona, gode di una vista privilegiata sui vigneti più scoscesi che attornano la città di Alba. Nota non solo per la qualità dei suoi vini, ma anche per la bolla vetrata sospesa sulla collina [ il cosiddetto Acino ] che sbuca dalla cantina prevalentemente ipogea, ha fatto la storia del Barolo e non solo, grazie alla sua esistenza quasi centenaria e alla sua attenzione all’ambiente e alla qualità grazie ad un progressivo lavoro di sottrazione. Le visite e le degustazioni avvengono solo su prenotazione [ a partire da 60 € a persona ], mentre il loro punto vendita è regolarmente aperto ogni giorno, al netto delle ferie. Il progetto di restyling di questa antica cascina del 1800, che ospita la sede principale dell’azienda, è stato curato dallo Studio Architetti Deabate, che ha progettato nuovi spazi produttivi ed espositivi ipogei e la sala ellittica che fuoriesce dalla terra affacciandosi sulle vigne circostanti.


• CANTINA L”ASTEMIA PENTITA
L”Astemia Pentita è una cantina fresca, giovane, innovativa, super wow e sostanzialmente pop che coniuga tradizione e innovazione in un involucro originale [ due cassette di legno, che in genere contengono i vini, sovrapposte ] che non passa certo inosservato. Eloquente, ironica e provocatoria, merita una visita [ da prenotare sul loro sito o telefonicamente con largo anticipo, con un costo che parte da 25 € a persona ] che permette di entrare nel cuore produttivo ipogeo, tutto allegramente dipinto a mano nel rispetto della stagionalità delle varie fasi produttive, e nel sapore voluttuoso dei suoi vini, grazie alla degustazione conclusiva del percorso di visita. Il progetto, che oserei definire iconico proprio come la sua proprietaria Sandra Vezza, a capo anche della celebre azienda di design Gufram, è del creativo architetto Gianni Arnaudo, in stretta collaborazione con la stessa proprietaria. Iconiche sono anche e soprattutto le sue bottiglie dalle forme spiccate, sinuose e particolari. Il packaging diventa protagonista, nell’edificio così come nelle bottiglie, forse proprio per sintetizzare in maniera emblematica l’essenza del mondo d’oggi, dove spesso il contenitore conta più del contenuto. Curiosità senza troppi spoiler: la proprietaria è astemia! Ecco quindi perchè la cantina si chiama così.





• CHIESETTA DI COAZZOLO e LA VIGNA DEI COLORI
Altra celebre opera delle langhe, instagrammata quasi quanto la cappella del Brunate, è la Chiesetta della beata Maria vergine del Carmine di Coazzolo, rivitalizzata dal creativo artista britannico David Tremlett, su iniziativa privata, tramite dipinti murali sulle sue superfici sia esterne che interne che dialogano con il contesto naturalistico in cui si trova in un’empatia cromatica camaleontica ma magnetica. Qui nei pressi si trova anche il parco diffuso de La vigna dei colori, opera di Piercarlo Anfosso, dove matite colorate giganti fanno incursione tra tra i filari di vigne, si collocano al posto dei pali di testa dei vigneti ed enfatizzano con allegria i colori del paesaggio circostante.



• BORGO e CANTINA DI NEIVE
Nominato tra i borghi più belli di Italia, la piccola città di Neive ospita nel suo noto castello settecentesco, in pieno centro città, un’azienda agricola che eccelle nella produzione di vini locali come il Barbaresco DOCG. Le cantine sotterranee, e quindi le sale interne del castello, sono normalmente visitabili su prenotazione.
• CATTEDRALI DEL VINO DI CANELLI
Canelli è un piccolo borgo noto per ospitare le cosiddette cattedrali del vino, ossia delle cantine secolari e sotterranee, suggestive e caratteristiche, che si sviluppano sotto terra sino ad una profondità di ben 36 metri. Tra queste troviamo la Cantina Bosca, probabilmente la più suggestiva, la Cantina Contratto, Coppo Winery e Gancia.
Dopo questo esaustivo ma non esauriente excursus sulle Langhe, che raccoglie i luoghi più emblematici da visitare a sentimento e in maniera estemporanea, si rammenta di non dimenticare di fare un giro nella vicina Asti, tra le sue torri, le sue chiese ed i suoi scorci niente male.

