#RAGUSA, #MODICA E #SCICLI: COSA VEDERE, FARE, ASSAGGIARE

Ragusa, Modica e Scicli sono un trittico strepitoso di città prettamente siciliane che si espletano in un tardo barocco pregno di meraviglia. Sono un tripudio di vicoli, di scorci, di punti panoramici, di palazzi e di piazze che trasudano sicilianità a profusione. Molti dei loro monumenti sono, peraltro, Patrimonio UNESCO. Distanti pochi km le une dalle altre, si visitano grossolanamente in mezza giornata, approfonditamente, invece, trascorrendoci almeno un intero giorno.

Ragusa è tradizione che scaturisce dai monti Iblei, è la più grande tra queste città ed è suddivisa in due parti: Ragusa superiore, la parte nuova, e Ragusa inferiore, meglio nota come Ragusa Ibla, il vero e proprio centro storico [in parte ricostruito dopo il terremoto della fine del 1600]. Qui i suoi intricati vicoli parlano da se, ma i punti salienti di Ibla sono indubbiamente il Duomo di S. Giorgio, con l’annesso portale di S. Giorgio [uno dei pochi superstiti dopo quell’imponente terremoto], che si sopraeleva su un’ampia e splendida piazza costeggiata da palazzi notevoli; Palazzo Nicastro, o della Cancelleria, lungo la salita del Commendatore, che culmina nella splendida chiesa di S. Maria dell’Itria, con la cupola arricchita da maioliche colorate e decorate; Palazzo Cosentini e Palazzo Bertini; il verde panoramico del Giardino Ibleo.

A Ragusa Superiore troviamo invece la Cattedrale di S. Giovanni Battista, che domina dall’alto il cuore sottostante di Ibla. Inoltre la città è cavalcata da ponti come il Ponte Vecchio o dei Cappuccini e il Ponte Giovanni XXIII.

Non si può lasciare la città senza provare il tipico caciocavallo ragusano e la scaccia ragusana, una sorta di focaccia farcita in vario modo che è simile ad una pizza da forno ma non è una pizza e che è decisamente buonissima.

Modica è una cittadina genuina fatta di salite e discese, di scale tormentate dal tempo e di balconi appariscenti, di case decadenti arroccate sulle colline e di palazzi decorati che sembrano esternarsi dalla roccia. Partendo da Corso Umberto I, con il Palazzo Grimaldi e la spoglia bellezza decorata del Duomo di S. Pietro, si sale, si sale e si sale verso l’immensa bellezza panoramica del Duomo di S. Giorgio. Transitando per vicoli stretti e autentici, degradati ma belli, si raggiunge, di scalinata in salita e di salita in scalinata, passando per il Castello dei Conti con la torre con l’orologio si raggiunge il cosiddetto pizzo, una piazzola panoramica da cui è possibile godere di una vista a 360 gradi sulla città che da qui sembra assumere l’aspetto di un presepe. Dal lato opposto si trova un altro noto punto panoramico, ovvero il famoso Belvedere.

Modica, però, non è solo famosa per l’eloquenza del suo tardo-barocco e per aver dato i natali a Salvatore Quasimodo, ma anche, e soprattutto, per il cioccolato [il famoso e particolarissimo cioccolato di Modica dalla consistenza particolarmente croccante e un po’ porosa] e per quella cioccolateria tanto graziosa e tanto buona: l’Antica Dolceria Bonajuto. Qui, oltre a fare scorpacciata di tavolette di cioccolato di Modica diversamente aromatizzate, potrete anche gustare cassatine classiche o al pistacchio, cannoli riempiti al momento, cioccolata in tazza calda o fredda, latte di mandorla squisito e i celebri ‘mpanatigghi, dei dolcetti tipici ripieni di cioccolato e, udite udite, carne macinata! Don’t worry: la carne al gusto non si percepisce minimamente, quindi non esimetevi dall’assaggio!

Scicli è una autentica bellezza tutta sicula di questa strepitosa cittadina tardobarocca, dotata di un centro storico davvero incantevole, di viuzze suggestive, di scorci panoramici che fanno letteralmente palpitare il cuore. Le abitazioni datate costruite in pietra calcarea che pare fuoriuscire direttamente dai dirupi, i palazzi dal barocco prorompente ma raffinato, le strade intricate di memoria storica. Oltre al Palazzo del Municipio, che balza subito all’occhio e che fa da incipit a quel dedalo di viuzze puntellate dal barocco che costituiscono il cuore pulsante del centro storico e che si diramano dall’arteria principale di via Francesco Mormino Penna, attirano l’attenzione anche Palazzo Beneventano, Palazzo Fava, Palazzo Spadaro. Tra i monumenti religiosi spiccano la Chiesa Matrice di S. Ignazio, la Chiesa di S. Giovanni, la Chiesa della Madonna del Carmine con la grande e animata Piazza Busacca; la Chiesa di S. Bartolomeo [sopravvissuta al terremoto del ‘600]. Numerosi sono i tanti altri palazzi e le tante altre chiese che destano ammirazione e che si stagliano su uno sfondo denso, grezzo e rigoglioso.

Sopra il colle di S. Matteo si trovano invece le rovine del Castellaccio e del Castelluccio, resti di antiche fortezze.

L’impianto della città che vediamo oggi si deve prevalentemente alla ricostruzione fatta dopo il terremoto della fine del 1600.

Non molto distante si trova il Castello di Donnafugata che, se avanza tempo e forza in questa Sicilia on the road, sarebbe bene non perdere!

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