Atene trasuda bellezza nel centro, degrado nelle periferie. Pullula di povertà spiattellata e verte in condizioni igieniche deplorevoli a tratti; trabocca di fascino spietato e di modernità pacata sotto altri punti di vista. Tra un passato perenne e un futuro che stenta a decollare, si conferma una meta dal carattere forte nel suo essere sorprendente sia in positivo che in negativo.
Collocata a sud della Grecia, sulla famosa penisola Attica, che si protrae nell’azzurro confinato del mar Egeo, è stata la culla della civiltà antica, nonchè esempio da seguire per le popolazioni a venire.
La città si presta ad essere visitata in un weekend, magari lungo, dato che un paio di giorni sono sufficienti per visionare le principali attrattive cittadine. Non poi così tanti voli collegano Atene all’Italia durante l’anno, ma c’è da dire che questi vengono di gran lunga implementati durante la stagione estiva. Giunti all’aeroporto di Atene, aeroporto in cui è possibile prelevare una grande ed esaustiva mappa della città messa a libera disposizione, il bus X95 del trasporto pubblico locale lo collega al centro città, sino al capolinea in piazza Syntagma. I costi sono più bassi rispetto all’Italia, sia per quanto riguarda l’alloggio sia per quanto concerne il vitto. La gastronomia tipica locale è rinomata per il forte carattere mediterraneo dal sapore genuino e intenso che si lascia influenzare dalle tradizioni della vicina Turchia, soprattutto per quanto riguarda i dolci.
Il fiore all’occhiello di Atene è indubbiamente l’Acropoli, lascito di un passato che non è mai passato del tutto, memoria di un’epoca florida di proporzionata bellezza. Risalente al V secolo a.C. e collocata a circa 150 m di altezza, sulla vetta di un promontorio roccioso, la “città alta” aveva funzione difensiva, dominando dall’alto l’intera polis, e custodiva i luoghi principali di culto. E’ caratterizzata da un paesaggio monumentale dominato dall’eleganza dell’ingresso altrettanto monumentale dei Propilei, dalla magia maestosa del Partenone, fulcro dell’intero complesso ed emblema della perfezione architettonica consueta della Grecia di un tempo, dall’Eretteo sostenuto dalle affascinanti cariatidi (queste sono una copia e le originali sono custodite nel Museo dell’Acropoli) e dal Tempio di Atena Nike, piccolo e discreto ma sorprendentemente elegante. Dalla cima dell’Acropoli è possibile godere di una affascinante vista a 360 gradi sull’intera città di Atene, sull’appena sottostante Odeo di Erode Attico, un piccolo teatro inculcato sulle pendici, sul Teatro di Dionisio, grande e un po’ spiazzato dal tempo, su quel che resta del Tempio di Zeus, come le mastodontiche colonne, e sul logorato Arco di Adriano.
Sul perimetro esterno dell’Acropoli si trovano i resti dell’Antica Agorà, cuore pulsante delle attività a cielo aperto dell’antica Grecia nonché luogo di incontro di importanti filosofi dell’epoca, con il Tempio di Efesto, uno dei tempi dorici meglio sopravvissuti al mondo, dedicato al Dio del fuoco e dell’ingegneria, collocato su un’altura ricoperta da vegetazione rigogliosa, e la Stoà di Attalo, un edificio porticato a due livelli, lungo circa 120 metri, restaurato e riportato all’incirca al suo antico splendore, un tempo sede di svariate attività commerciali e oggi sede del museo dell’Agorà. Non molto distante dall’Antica Agorà si trova il Foro Romano o Agorà romana, altra piazza importante dell’antica Grecia, risalente al periodo adrianeo. Al suo interno si trova la Torre dei Venti, un edificio alto dalla pianta ottagonale, accanto si trova la Biblioteca di Adriano, costruita anche essa durante il regno di Adriano.
L’intero complesso, costituito da Acropoli, Agorà e dagli edifici di risulta che gli circondano, tutti memoria dell’antica Grecia, è aperto tutti i giorni dalle 8.00 alle 17.00 e il biglietto d’ingresso completo, che include gli accessi a tutti i monumenti principali dell’Acropoli e dell’Agorá, ha un costo di 30 €. La fermata metro più vicina all’ingresso dell’Acropoli è la fermata Akropoli, appunto, della linea 2.
Il Museo dell’Acropoli progettato da Bernard Tschumi, collocato di fronte alle pendici di ingresso dell’Acropoli, custodisce racconti e frammenti dell’Acropoli stessa. Il Museo Archeologico Nazionale preserva invece altri reperti storici altrettanto importanti, come quel che resta della scultura della Testa di Zeus.
Ad abbracciare le meraviglie antiche dell’Acropoli e delle Agorà ci pensano alcuni dei quartieri più affascinanti di Atene. Tra questi c’è Anafiotika, un piccolo quartiere gioiello collocato ai piedi dell’Acropoli, alle pendici del promontorio, che permette di assaporare una magia più colorata ma altrettanto deteriorata dal tempo e che preserva un carattere autentico, quello dall’aspetto bianco e colorato che si ritrova nelle isole del Mar Egeo. Vicoli ostruiti da case bianche con i contorni morbidi, salite contorte, finestre azzurre adornate da fiori multicolor, gatti qua e là, gente del posto e vista panoramica, ne fanno una delle aree più affascinanti della capitale greca. C’è poi il quartiere di Plaka, nel cuore del centro, uno dei più ammalianti della città, ricco di storia, di gente, di autenticità, con la tipica viuzza ricca di negozi di souvenir come via Adrianou. A nord, invece, si estende il quartiere di Thiseio, altrettanto tradizionale e caratteristico.
Tra le piazze più eloquenti troviamo Piazza Monastiraki, un cuore pulsante che erutta una continua autenticità fatta di angoli di storia, di architetture di ieri, di gente di oggi, di prospettive di domani, perchè quel domani arriverà anche in Grecia, anche se sembra in apnea. E Piazza Syntagma (o Piazza della Costituzione) che si snoda verso il centro e che è indubbiamente una delle piazze principali della città. Grande e spaziosa, ha come dirimpettaio l’ex palazzo reale, oggi sede del Parlamento ellenico, affiancato dai Giardini Nazionali e da un grande parco sul quale si adagia lo stadio Panathinaico, con la sua ammirevole forma a ferro di cavallo realizzata con marmo bianco.
La movida attuale prende vita nel quartiere di Psyri, colorato, allegro, animato, autentico ma contemporaneo, che si irradia attorno a piazza Iroon sviluppandosi in botteghe artigiane, ristoranti tipici ed etnici, bar che servono drink e offrono musica live, facciate ricoperte di graffiti o di opere di street art. Il quartiere di Gazi pare fare concorrenza alla vitalità di Psyri ma in maniera un po’ più elegante, sovente “fighetta”.
Atene assume una vena futuristica, pura e bianca, nell’OAKA (Centro Atletico Olimpico di Atene) con il Parco Olimpico total white progettato, ca vans dire, da Santiago Calatrava per le Olimpiadi di Atene 2004 in una zona periferica a nord-est della città. È sempre opera di Calatrava il ponte più attuale della città, ossia il Katehaki Bridge.
Proseguendo verso sud, verso il mare, si giunge al Pireo (una linea metro lo collega in circa 30 minuti al centro di Atene), che non è una zona di Atene ma un vero e proprio comune differente da questa, separato a livello politico ma unito con una soluzione di continuità tramite i sobborghi della capitale che sprofondano e sconfinano sempre più a sud. Qui si trova il porto principale della penisola Attica, il porto del Pireo, nonché porto di riferimento della città di Atene, da cui salpano e approdano i principali collegamenti marittimi verso e dalle isole greche. Tra gli edifici più importanti c’è la chiesa Agios Nikolaos, sormontata da una cupola azzurra, e la Fondazione Stavros Niarchos, un centro culturale da chapeau progettato da Renzo Piano e contente una biblioteca ben strutturata, un bar, sale per eventi, un giardino aromatico colmo di ulivi e una terrazza panoramica che mira verso l’Acropoli davvero scenografia nella sua semplice bellezza. Di fronte trova luogo un centro sportivo polifunzionale anche utilizzato per eventi musicali: la Faliro Olympic Arena.
Non passano di certo inosservati poi i due stadi posti nel Pireo, lo stadio Georgios Karaiskakis che ospita le partite della squadra di calcio greca Olympiakos, e lo stadio della Pace e dell’Amicizia.
Ma arriviamo al succo più gustoso del discorso: cosa e dove mangiare ad Atene. Da Stani ci si accomoda per una colazione a base di yogurt greco colato e compatto, miele fluido dolce come solo la Grecia sa, noci croccanti e fragranti. Da Ariston si fa una breve sosta per mangiare delle ottime torte salate e sfogliate come la loro incredibile spanakotiropites ripiena di spinaci e feta. Da Lukumades si fa un break a base di dolce, gustando le tipiche frittelle dolci greche, i lukumades per l’appunto, ricoperti di miele e magari accompagnati da un’ottima bevanda a base di caffeina. Ma la vera Atene si assapora a suon di gyros: se ne trovano ovunque ma quelli che contano per davvero, quelli in grado di lasciare il segno grazie alla loro incredibile bontà, sono quelli serviti da O Kostas in piazza Agia Irinis, dall’omonimo ma differente O Kostas in via Pentelis, o da O Thanasis in pieno centro, che prepara inoltre un souvlaki al piatto davvero gustoso. Tra le trattorie tipiche spiccano per fama e gusto Lithos e Dio Dekares I Oka, che servono entrambe piatti della tradizione locale.
Atene è un po’ così, si contraddice palesemente: ingannevole nel decoro urbano ma onesta nella genuinità dei suoi piatti; dispettosa nella sua sicurezza ma rispettosa nel flusso turistico perenne; incostante nella sua bellezza ma costante nella sua autenticità.
( Per geolocalizzare i luoghi citati, come una buona parte di attrazioni e ristoranti, visita la pagina del blog MYMAPS )