Permeata dall’acqua, da una trama di canali che riflettono le costruzioni prospicienti e da un fermento culturale che si riversa nella vita di tutti i giorni, così come nelle architetture e negli spazi pubblici che le circondano, la città di Amburgo ipnotizza per la sua verve dinamica e affascinante, che oscilla tra la decadenza post industriale e la fantasia del futuro che incalza, in una miriade di riflessioni che emanano vibrazioni. Importante nel passato, grazie alla sua posizione strategica a cavallo del pieno corso del fiume Elba, che sfocia a pochi chilometri di distanza nel mare del Nord, assume una posizione di spicco anche nell’epoca attuale, non solo dal punto di vista commerciale, ma anche, e soprattutto, dal punto di vista culturale.
La città trapela freschezza, risulta essere turistica al punto giusto e basta vagare senza fretta, in tutta tranquillità, per veder deliziare lo sguardo con le sfumature dorate dei tramonti di Amburgo, con i riflessi di miele nei suoi canali, con le architetture portuali in serie che vibrano di romanticismo.
Poco distante dalla molto più gettonata città di Berlino, è facilmente raggiungibile in poche ore dalla capitale tedesca prendendo un comodo, veloce ma costoso treno o uno scomodo, più lento ma economico bus, come un Flixibus per esempio. Sia la stazione dei treni (molto bella), sia quella degli autobus, sono in pieno centro.
Giunti ad Amburgo si inizia a spulciare in lungo e largo il Mitte, cioè il centro storico nonchè vero cuore e centro cittadino, caratterizzato dal sorprendente Rathaus, il municipio simmetrico e articolato, risalente al 1500, distrutto in un incendio nell’ ‘800 e ricostruito in una maniera più barocca rispetto all’originale, che è caratterizzato da un importante torre centrale e che si adagia su di un’ampia piazza (Rathausmark) antistante, perimetrata da altrettanti edifici di interesse pubblico. Si passano poi in rassegna la magnificenza in decadenza di quel che resta della chiesa di S. Nicola, semidistrutta durante un bombardamento della seconda guerra mondiale, i cui resti sono oggi visitabili anche grazie ad un ascensore che porta verso la cima panoramica; la chiesa di S. Michele, la cattedrale protestante in pieno centro cittadino; la centralissima via Deichstrasse; il viale di Jungfernstieg, anche detto “salita delle zitelle“; le arcate evocative dal colore stranamente bianco e dallo stile veneziano del complesso di Alsterkaden, anche esso di fine ‘800, distrutte dalla guerra e poi ricostruite; la galleria commerciale ed elegante chiamata Mellin Passage; il centrale lago di Binnenalster, incastonato tra palazzi centrali ed eleganti che ospitano importanti attività commerciali; la Kunsthalle, il museo d’arte famoso per vantare l’esposizione de “Il viandante sul mare di nebbia” di Caspar David Friedrich.
Ma ciò che fa più gola nella città di Amburgo è indubbiamente il quartiere portuale di Speicherstadt, caratterizzato da costruzioni importanti, realizzate a fine ‘800, in mattoncini rossi orditi su facciate che si sviluppano in altezza sino a setto-otto piani, che un tempo ospitavano i magazzini portuali e che oggi sono state riqualificate, rifunzionalizzate e dedicate a gli usi più disparati. Il punto più fotografato e più conosciuto di questo quartiere, che domina il centro della città e che viene proposto e riproposto in ogni immagine che cerca di racchiudere in maniera succinta l’essenza di essa, è sicuramente quello che si può ammirare soffermandosi sul ponte Poggenmühlen Brücke: una penisola tra due canali, contornata da due ponti in ferro e padroneggiata dall’edificio romantico più affascinante della città, oggi sede di un rinomato ristorante. Restano ad ogni modo emblemi indiscussi la Chilehaus (Casa del Cile), un edificio costruito anche esso a fine ‘800 che pare proiettarsi verso il futuro con la sua forma a prua di nave e il canale Nikolaifleet con le case colorate di Deichstrasse che trasudano felicità.
A rinnovare la vecchia e fitta trama degli eleganti magazzini portuali di Speicherstadt, ci pensano le nuove costruzioni che volteggiano verso il futuro della città nuova di Hafen City, che si compenetrano con i vecchi edifici in cortina in un connubio suggestivo che sconfina nella vastità dinamica del porto, il cui affaccio è dominato dalla silhouette imponente e prorompente della Elbphilarmonie. L’ elegante filarmonica è stata progettata da Herzog&de Meuron e si compone di un elemento basamentale tradizionalista e di un coronamento futuristico che ci inerpica verso il cielo, con il suo volume massivo svuotato da sottrazioni concave e da elementi vetrati convessi che gli elargiscono leggerezza e leggiadria. Al suo interno è possibile accedere gratuitamente, ma previo biglietto di ingresso prelevato in loco, per visitare alcuni ambienti pubblici e la terrazza panoramica, a cui si accede attraverso un’avveniristica scala mobile convessa circondata da un fluttuante soffitto bianco e luminoso.
Dalla filarmonica, costeggiando il fiume e le passerelle pedonali di nuova generazione che si innestano su un tessuto architettonico alquanto storico, si giunge nel quartiere di St. Pauli, caratterizzato dalla passeggiata che affaccia sul fiume e sul porto, dal St. Pauli Landungsbrucken, da un tunnel sottomarino sia pedonale che carrabile e dalla zona a luci rosse di Reeperbahn.
Per gli architettofili edifici contemporanei ed emozionali sono l’Empire River Side Hotel di David Chipperfield, il Magellano progettato dalla Tagliabue, il Palazzo Spiegel e l’Unilever Headquarter.
Ma passiamo al cibo e dintorni. Tappa obbligatoria è una piacevole sosta aromatica da Speicherstadt konditorei, per una pausa caffè tra le mura accoglienti di una tipica architettura portuale nel cuore di Speicherstadt, dove il caffè oltre ad essere preparato, viene ivi torrefatto e venduto. Una catena di pasticcerie – panetteria quale Dat backhus, sforna in continuazione pani e dolci tipici, come i Franzbrötchen, una sorta di croissant schiacciati e speziati e glassati tipici della città di Amburgo. Per una pausa pranzo fresca e al profumo di mare ci si può accomodare da Hummer Pedersen, dove è possibile gustare pesce fresco in un ambiente fresco, vista fiume, e dove è possibile assaggiare il piatto tipico locale ossia la sogliola alla Finkenwerder, un filetto di pesce saltato in padella con burro e con una dadolata di pancetta. Ma se capitate ad Amburgo di domenica il pranzo non può che svolgersi all’interno del rinomato Fischmarkt, il mercato del pesce cittadino aperto solo la domenica mattina, dove oltre alla caratteristica vendita diretta del pesce fresco, si possono gustare piatti tipici preparati, ovviamente, con il pesce appena pescato, in una sorta di street food al coperto che emana salsedine. Per cena il pescato del giorno preparato come tradizione vuole si può mangiare da Karo Fisch, un ristorante con pescheria a vista.
Ecco in sintesi l’essenza di Amburgo, una meravigliosa città del nord della Germania dove il fascino mistico dell’architettura post industriale tipica delle città portuali del nord Europa commemora un passato florido e promette un futuro in continuo divenire che prospetta benessere.