Il Bauhaus soffia la sua centesima candelina e invecchia con estrema attualità. Un movimento rivoluzionario ed avanguardistico in campo architettonico, e artistico più in generale, che ha sdoganato una tradizione che si perpetuava da troppo tempo, rinnovando il mondo della progettazione, spianando la strada verso quelli che poi diverranno i capisaldi dell’Architettura Moderna. Nato nella città di Weimar esattamente 100 anni fa, nel 1919, grazie ad un’intuizione dell’architetto Walter Gropius, si prefissava di racchiudere le arti in un connubio totalizzante che puntasse ad estetica, qualità e funzione elevate, senza discriminazioni di genere, per ambire ad avere un’opera d’arte totale che fosse democratica. Nasce come idea, si sviluppa come movimento, diventa una vera e propria scuola di sperimentazione: figure professionali diverse, del calibro di Mies Van Der Rohe, Johannes Itten, Paul Klee, Wassily Kandinsky, Oskar Schlemmer, László Moholy-Nagy, divennero veri e propri maestri del Bauhaus dediti ad insegnare a giovani progettisti un nuovo modo di fare arte, di fare architettura. A Weimar prima, anche a Dessau poi, sino allo scoccare della seconda guerra mondiale.
Concepito nel centro della Germania, è dilagato in una veloce diffusione nella maggior parte dei paesi che si andavano industrializzando, in Europa e nel mondo. Ma è a Berlino che ha sferzato con ritmo serrato, sviluppando architetture che hanno lasciato un segno indelebile nella storia dell’architettura contemporanea. Come lo stesso Archivio Bauhaus (in foto), progettato da Gropius, che si presenta come una sorta di museo che espone sia se stesso, quale edificio simbolo del rivoluzionario linguaggio architettonico promulgato dal movimento, sia la più grande collezione al mondo sulla storia del Bauhaus (attualmente è chiuso per lavori di ristrutturazione e di ampliamento e la collezione è stata trasferita nell’Archivio temporaneo Bauhaus a a Hardenberg House).
Per celebrare questi primi 100 anni del Bauhaus a Berlino, più in generale in Germania, e non solo, sono stati previsti, per tutto il 2019, una serie di eventi commemorativi, a sfondo prevalentemente artistico, che estollono la gloria di questo movimento il cui riverbero è dilagato sino ai giorni nostri. L’anno celebrativo è iniziato con il festival di apertura presso l’Akademie der Künste (Accademia delle arti) a Berlino, durato un’intera settimana. Proseguirà con una serie di mostre come “Bauhaus originale“, “BAUHAUS IMAGINISTA” o “Bauhaus and Photography” che presenteranno il Bauhaus sia dal punto di vista artistico che tematico, e con eventi del calibro del Grand Tour of Modernism, una sorta di manifestazione itinerante (un vero e proprio archi-tour) organizzata dall’Associazione Bauhaus che porterà gli appassionati al cospetto di ben 100 architetture simbolo del Bauhaus e dell’architettura modernista sparse per tutto il territorio tedesco, 40 delle quali si trovano nella città di Berlino.
Durante l’estate del 2019, un’intera e densa settimana, che va dalla lunga Notte dei Musei il 31 agosto all’Open Heritage Day l’8 settembre 2019, sarà dedicata ad un concentrato di eventi volti alla commemorazione del movimento architettonico e artistico, come mostre e installazioni sparse per tutta la città di Berlino.
Eventi da memorizzare, da appuntare, da non perdere, se vi trovate a Berlino e dintorni, in questa annata che pare essere davvero ottima, almeno dal punto di vista artistico-culturale.