#MONACO DI BAVIERA: ASSAGGIO DI UN NATALE TEDESCO

Se c’è un periodo idealmente ideale per visitare Monaco di Baviera, la Baviera e, perchè no, la Germania in generale, quel periodo è sicuramente dicembre. L’aria è estremamente frizzante, le temperature sono prevalentemente al di sotto dello zero, il cielo si tinge quasi quotidianamente di un apatico grigiore, ma la magica energia che lo spirito del Natale è in grado di dare a questa porzione d’Europa agghindata a festa, risolleva il morale come neanche l’estate è in grado di fare.

Presa d’assalto da audaci bevitori di birra durante l’Oktoberfest, nel periodo che precede il Natale la città di Monaco viene invece presa di mira da very Christmas lovers, perspicaci consumatori di Gluhwein (il nostro Vin Brulè, per intenderci).

I mercatini di Natale che si snodano in varie piazze del centro emanano un ardore spaziale e speziale, che profuma di incanto e ha il sapore della cannella fumante. Partendo dalla bellissima Marienplatz, cuore pulsante del centro storico dominato dall’Alte e il Neue Rathaus (vecchio e nuovo municipio) e dalle loro altisonanti fattezze gotiche, si trova, nel bel mezzo del nuovo municipio, il Glockenspiel, un orologio-carillon, decorato da statue che si muovono a ritmo delle campane strimpellanti in determinati orari.

E’ proprio qui, nella piazza principale, che sorge il fascinoso Christkindlmarkt, il mercato natalizio principale, caratterizzato da un alto ed elegante albero di Natale e da casette di legno che espongono oggetti di artigianato locale o piatti e dolci tipici del posto, tra lucine ed atmosfera accogliente. Nelle vicinanze di Marienplatz trova luogo un altro splendido mercatino specializzato in presepi, il Rindermarkt. Altra piazza emblematica, intrisa anche questa di magia natalizia, è la Stachus, collegata a Marienplatz dalle vie dello shopping, ossia la Kaufingerstrasse e la Neuhauserstrasse (dove è possibile ammirare la famosa statua-porta fortuna che raffigura un simpatico cinghiale).

Altre attrazioni imprescindibili della città, a prescindere da un plausibile abbellimento natalizio, sono la Residenz, ossia il Palazzo Reale, e la Frauenkirche, la cattedrale di nostra Signora con un prospetto delimitato da due alte torri capeggiate da altrettante “cupole a cipolla”, Karlsplatz e le vie ricche di edifici attraenti che si diramano in tutto il centro. Fulcro del fermento culturale è il Kunstareal, il quartiere dell’arte, dove si trovano i musei più famosi di Monaco, come l’Alte Pinakothek, la Neue Pinakothek, la Pinakothek der Moderne, il Lenbachhaus, ossia il museo dedicato all’impressionismo, l’espressionismo e l’art nouveau, il Museo Brandhorst, un fascio di colori in una città per lo più monocromatica, culla dell’arte contemporanea nonchè elevato esempio di architettura dei giorni nostri, e il famosissimo Deutsches Museum, una sorta di santuario del progresso dedicato alla scienza ed alla tecnologia.

Per stabilire un contatto diretto con la natura, una natura semplicemente meravigliosa, non si deve che fare una rilassante passeggiata all’Englischer Garten, il giardino inglese che fa respirare la città con la sua estensione di circa 4 Km e che ospita oltre che a laghetti, specie vegetali ed animali di vario tipo, anche delle bizzarie architettoniche che nulla hanno a che vedere con la nazione tedesca come l’edificio giapponese che si trova all’ingresso, il Japanische Teehaus, offerto dal governo di Tokyo alla città di Monaco per le Olimpiadi del 1972, e il tempio in stile greco, la Chinesischer Turm, che ospita il ristorante Monopteros. Altro luogo permeato di natura, immerso come è in un verde intenso e denso fatto di aiuole, ponti, ruscelli e fontane, è il Castello di Nymphenburg.

Protagonista dell’architettura contemporanea, che a sprazzi pervade la città, è senza dubbio l’Olympiapark, il Parco Olimpico realizzato per le Olimpiadi del ’72, progettato, tra i tanti, da Frei Otto, dominato dal celebre stadio olimpico e divenuto un’opera d’arte a cielo aperto, cielo che si può quasi toccare con un dito salendo sulla svettante torre Olympiaturm, alta ben 290 metri. Nei pressi, spicca per mole e avanguardismo, la sede centrale nonchè Museo della BMW progettato da Coop Himmelblau. Altro elemento dominante il panorama architettonico bavarese è la fantasmagorica Allianz Arena, il bellissimo stadio del Bayern Monaco, similare ad una soffice nuvola bianca che di notte si illumina con un’illuminazione di differenti colori, frutto della vastità mentale degli architetti svizzeri Herzog & de Meuron. Da segnalare anche l’Oscar Von Miller Forum , un edificio contemporaneo dalla tecnologia lungimirante progettato da Thomas Herzog, nonchè incubatore di futuri talentuosi architetti e ingegneri, e il Simiens Headquarters Bulding, edificio, ovviamente bianco, progettato da Richard Meyer.

Per trascorrere una piacevole serata in un classico pub bavarese dove la birra si spilla di litro in litro, i carboidrati prendono il sapore di grandi bretzel, i wrustel assumono dimensioni impensabili e i crauti contornano ogni piatto tipico che si rispetti, come il godereccio stinco di maiale, non si può che prenotare un tavolo da Augustiner e/o da Hofbrauhaus (HB): audaci camerieri e cameriere in costume caratteristico saranno pronti a servirvi scorpacciate di luppolo e suino nei due pub più frequentati della città.

Per gustare un hamburger perfetto in una foresta urbana fatta di design e di patatine fritte bisogna accomodarsi da Hans Im Gluck: gentilezza e bontà sono pronti a deliziare la giovane clientela in varie zone delle città.

Per una colazione o una merenda con vista, magari a base di un chai-latte che sfiora la perfezione e di muffin di una sofficiezza che ha dell’incredibile, ci si può spingere sin sopra il tetto del TUM (Technische Universitat Munchen), nel bar collocato sul rooftop: skyline e contemporaneità accompagneranno un break tra i giovani (studenti e non) del posto. Per andare sul classico ci si accomoda, invece, nell’elegante e storico Cafè Luitpold, dove è possibile sorseggiare bevande calde accompagnate da dolci artigianali a base di cioccolato e marzapane.

Per una serata mondana, ma non troppo, bisogna spostarsi verso lo Schwabing, il quartiere degli artisti, o verso la Kultfabrik, un ex area industriale riqualificata ed oggi occupata da pub, bar, discoteche e club.

Come alloggio un posto niente male, giovanile ed economico è lo Smart Stay Hostel: posizione piuttosto centrale, ambiente accogliente dominato dal legno, pulizia impeccabile, bar interno con birra buona ed economica, staff gentile e disponibile e biscottini allo zenzero disponibili h24 alla reception durante tutto il periodo natalizio.

 

 

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