A pochi chilometri da Bari, in uno dei centri nevralgici dell’interland barese, nella ridente cittadina di Monopoli per l’esattezza, prende luogo ormai da un po’ di anni una mostra contemporanea a cielo aperto che attecchisce ogni animo a propensione artistica che ci sia. È il PhEST, un Festival Internazionale di Fotografia e Arte che consta in una serie di installazioni e mostre che invadono gli spazi pubblici, innescando una serie di contaminazioni nel Mediterraneo. È una festa che mette in scena la creatività. È quel “See beyond the sea“. È un mare che non divide ma crea identità sparse. È la fotografia che si reinventa per ridefinire quei confini che in realtà non esistono, evolvendosi e dissolvendosi. È evoluzione e rivoluzione. È dialogo e riflessione. È l’arte a cielo, e a mare, aperto che invade Monopoli.
Ben 18 mostre all’aperto, sempre aperte e ad ingresso gratuito, di cui una subacquea, 6 mostre nel Castello Carlo V [ apertura 10.00-12.00 e 19.30-22.00 dal martedì alla domenica ], sempre gratuite, e il Corner PhEST nell’Info Point della Sala dei Pescatori [ apertura 10.00-20.00 ] in Piazza Garibaldi.
Si parte da Piazza Vittorio Emanuele, incipit non solo del centro storico ma anche dell’intero PhEST, con la bellezza microscopica trasposta a terra in maniera macroscopica, per poi passeggiare su via Garibaldi con la testa all’insù alla volta delle immagini svolazzanti di Google earth; e poi percorrere il tratto di costa che costeggia il Porto Vecchio sino al Molo Margherita, uno dei punti panoramici più strepitosi della città, ammirando le grandi foto esposte opera di artisti differenti, che hanno come perno la terra, l’agricoltura, il mezzogiorno, la casa. È la volta di entrare nel Castello Carlo V a vedere non solo la maestosità dell’edificio ma anche e soprattutto le mostre indoor del PhEST; di attraversare il lungomare imbattendosi nelle mostre che lo rendono protagonista, esposte sul muretto e finanche sugli scogli; di giungere a Piazzetta Santa Maria a vedere la foto scattate dai visitatori, perchè ognuno di noi può divenire protagonista della mostra usando l’hashtag #phestchiamaterra nei propri scatti pubblicati su Instagram; di soffermarsi nella meravigliosa Piazza Palmieri a godersi il panorama plastico circostante e a catapultarsi nella realtà immortalata dall’artista di turno. È per finire è giunto il momento di contemplare quella sorta di ossimoro visivo dei ghiacciai esposti sugli scogli di Cala Portavecchia, sulla muraglia e addirittura sottacqua; di ammirare l’azurro murales di Millo che trasuda salsedine su di una facciata di Largo Portavecchia, salutando il nuovo arrivato nel mondo della street art; di scrutare le sventolanti foto appese sopra lo Skate Park [ ebbene si, Monopoli ha anche uno skate park, come ogni città contemporanea che si rispetti ].
“Occhi chiusi, mente espansa. Occhi aperti, nessun confine.” Sarà campanilismo; sarà che Monopoli è uno dei paesi della Puglia, ma anche dell’Italia e del mondo, che preferisco; sarà che lo scenario fa sempre la sua parte perché se Gallipoli è la perla dello Ionio, per me Monopoli è la perla dell’Adriatico, ma credo che il PhEST sia una delle mostre diffuse all’aperto più bella che io abbia mai visto.
Tutte le info utili e la lista degli artisti intervenuti in questa edizione e nelle edizioni passate le trovate qui. La mostra invece la trovate dal 7 agosto all’1 novembre, ovviamente a Monopoli.
Per rifocillarvi accomodatevi da Vini&Panini in piazzetta per uno spritz, un calice di vino locale o una soffice focaccia farcita; per recuperare le energie perse a trotterellare tra una mostra e l’altra slinguazzate quell’eccelso gelato artigianale che solo Frescolatte sa fare; per rinfrescarvi spostatevi a sud verso Cala Cerasa se Cala Portavecchia è un tantino affollata.









Bello, e sembra interessante, peccato che è veramente molto lontano 🙂 😂 😂 😂buona fortuna a chi lavora x queste cose
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