Finché c’è design c’è salone, il Salone del Mobile esattamente, quell’evento internazionale che concentra concentrate pillole di innovativo design in quelle che sono ormai divenute le giornate più famose di Milano.
La città si anima di una pazzesca verve creativa, diventa vetrina sul mondo di architettoniche novità, emana auree di cosmopolita arte, presenta giovani e ambiziosi designer, irradia cultura artistica, trasuda geniale creatività.
Eccola una Milano sovversiva, estrosa e dinamica, che con regolare ordine gestisce le orde di appassionati ed esperti del settore che invadono la fiera, che si riversano su strade allegre colme di eventi collaterali. Spontanee manifestazioni strettamente connesse alla fiera ma largamente aperte a commistioni trasversali caratterizzano il Fuori Salone, che si dirama per tutta la città di Milano. Il fuori onda per eccellenza che però l’onda la cavalca, e ci s’impenna pure sulla cresta di questa: è nel Fuori Salone infatti che prendono vita le situazioni più interessanti! E Brera, così come San Babila, Porta Venezia, Ventura Lambrate e via Durini, brillano di luce riflessa. E persino i profani si destano. Noi sacri invece drizziamo ben bene le orecchie per ascoltare e passare al vaglio il meglio del meglio, per captare quante più ispirazioni possibili. Noi sacri ci concediamo una pausa dal nostro agire architettonico imperterrito solo durante il Salone del Mobile, sempre se di “pausa” si può parlare. Noi sacri non attendiamo altro, viviamo in funzione del “Salone”, lo aspettiamo con implacabile ansia, lo osanniamo. Tutto si ferma, perché è poi da qui che tutto prende vita.
Alchimie, spesso al limite della decenza, tra vecchio e nuovo, tra quel che più di tradizionale c’è con quel che più di contemporaneo tira, vengono esposte, presentate, toccate con mano.
È quasi già domani, tra poche ore tutto avrà inizio, Fiera Milano Rho freme, ma dietro le quinte del Fuori Salone, tra i vicoli del centro, gli eventi già vanno in scena.