Cosa c’è di più estasiante di quel fresco profumo che mescola l’ardore di una stagione con l’odore buono dei fiori, del caldo che sta per sopraggiungere e del mare che freme?
Se è vero che la virtù sta nel mezzo, allora la virtù è primavera.
Il sole bacia timido corpi timorosi a scoprirsi, la temperatura è piacevole con quel suo cagionevole e fresco calore, il cielo risplende in una scala cromatica di azzurro che nè acceca, nè deprime; l’aria profuma di meraviglia, priva come è dell’odore di bruciato, che sia di invernali tozzi di legno in un camino ardente o di estivo asfalto scioglievole sotto piedi abbronzati.
Il cielo infuocato dà proficui spettacoli quotidiani, abbandonandosi ad ogni imbrunire su di un mare azzurro e pacato.
I fiori sbocciano, leggiadri e colorati, pronti ad allietare oltre che l’olfatto anche la vista.
La frutta di stagione, invece, delizia il palato con le sue più fresche e gustose varietà, in un arcobaleno di vivaci sapori.
La voglia di gelato offusca la mente e pervade ogni singolo languore.
La voglia di uscire tutte, o quasi tutte, le sere, impazza. Preme il desiderio di abbandonare corpi stanchi ma energici su sedie all’aperto di bar colmi di avventori, pronti a passare spensierate ore sotto una fresca brezza che raddrizza peli schiariti dal sole, sorseggiando una bionda piccola e gelata.
La primavera è stupefacente.
Impacciata e languida seduce animi e corpi e conduce a quel risveglio dei sensi che culmina in un’afosa estate. Ed ecco che il buon umore (così come l’ormone) si desta, tipico come è della stagione più bella di tutte.
La primavera è perfetta.
Nonostante il grande enigma del mettere o non mettere i collant sotto una gonna roteante o sotto un vestito svolazzante.
Nonostante le prime punture di zanzare in festa.
Nonostante la fatidica prova costume sia alle porte.
Nonostante il polline che si insinua tra le narici.
Nonostante gli starnuti senza fine.
Nonostante il moccolone.
Nonostante la fastidiosissima allergia.