UN GIORNO A #BRATISLAVA: L’ACCOGLIENZA DEI SUOI COLORI

Appena giunta a Bratislava ho chiesto informazioni sul trasporto pubblico ad una ragazza slovacca (arrivavamo in autobus da Budapest e dovevamo raggiungere il centro dal capolinea degli autobus). Lei, quasi sbalordita, mi ha chiesto come mai avessi scelto di visitare Bratislava dato che, a suo dire, non è davvero niente di che. Ed ecco che invece, vagando per i vicoli del centro storico, mi sono innamorata di questa città. Forse perché le aspettative erano basse. Forse perché un po’ di persone non me ne avevano parlato poi così bene. O forse perché, come per i libri e per i film, anche per le città, statisticamente, ciò che non piace agli altri a me, invece, piace tantissimo.

Chi l’avrebbe mai detto che la capitale Slovacca fosse così suggestiva, armoniosa, leggiadra. In questa giovane capitale di questo giovane stato europeo (la Slovacchia è divenuta indipendente nel 1993, dopo la separazione dall’attuale Repubblica Ceca) la contemporaneità pone un grosso accento sulla presenza preponderante della storia. Il centro storico resta comunque il protagonista più accattivante di tutta la città, che con i suoi edifici eleganti e colorati infonde una serena allegria.

Bratislava è facilmente raggiungibile in autobus, in treno o finanche in battello, dalle vicine Budapest e Vienna. E’ abbastanza vicina anche a Praga. L’aeroporto dista circa 15 minuti dal centro (bus 61) ma i voli da e per l’Italia non sono poi tantissimi.

L’alloggio più conveniente è come sempre l’appartamento, ma anche gli hotel non costano poi così tanto.

Un giorno a Bratislava è sufficiente per vedere le principali attrazioni, ma diciamo che due giorni sarebbero l’ideale per visitare con tutta calma anche dei luoghi meno turistici e un po’ distanti dal centro.

La periferia della città è in evoluzione, con cantieri disseminati un po’ ovunque. I mezzi pubblici costano poco ed il prezzo di un biglietto varia in base alla fascia d’età, allo status di studente o meno, al tempo che si pensa di dover trascorrere sul bus (ci sono biglietti della durata di 15 minuti che costano meno di 1€).

Il costo della vita è tendenzialmente basso nonostante l’Euro, la gente locale è abbastanza solare, l’inglese è masticato un po’ da tutti.

Come già accennato sopra, il centro storico è la vera chicca di Bratislava e la scoperta della città parte proprio da qui.

Nello Stare Mesto, ossia l’incantevole città vecchia,  si accede tramite l’imponente ingresso della Porta di Michele, un varco al di sotto di una torre superstite delle antiche fortificazioni della città, torre su cui è possibile salire e che oggi ospita il Museo delle Armi. Da qui si snoda la strada principale Michalska Ulica, ricca di vivaci negozi e case colorate e datate, sino a giungere in piazza Hlavne Namestie, dominata dall’edificio del vecchio municipio, oggi sede del Museo della città di Bratislava, che si adagia sulla piazza principale con la sua torre alta 45 metri che è possibile visitare salendo sino in cima. Altri “must see” sono il Palazzo Primaziale, le statue di bronzo che compaiono tra i vicoli, come il famoso Man at work, un uomo al lavoro che fuoriesce da un tombino per tera, la cattedrale di S. Martino, una chiesa gotica dl 15°secolo, il Castello con il suo parco panoramico, collocato su di una collina, un tempo domicilio dei re e oggi sede del Museo Storico e il Palazzo Pallfy con il famoso Passaggio di Matej Kren, un’installazione che suscita l’illusione di uno spazio infinito composto da libri. Nel cuore del centro, inoltre, si trova un infopoint ben organizzato e visivamente accogliente, atto a dispensare ogni tipo di informazione turistica.

Ai margini del centro storico si trovano una manciata di luoghi interessanti da vedere come l’austero Palazzo Presidenziale con la grande piazza con fontana antistante; l’affascinante chiesa blu di S. Elisabetta, al cui colore celeste si alterano decorazioni bianche e semplici mosaici, risalente in realtà all’inizio del XX secolo; il ponte nuovo SNP che lambisce il centro, con il cosiddetto Ufo, una sorta di belvedere dei giorni nostri collocato a 95 metri sul pilone del ponte, su cui è possibile salire per ammirare il panorama o per gustare una cena a dir poco romantica.

Se dopo tutto questo giro all’aria aperta vien voglia di rinchiudersi beatamente in un museo, tempo permettendo, la città offre il Museo Nazionale Slovacco, la Galleria Nazionale Slovacca, la Galleria Nedbalka che internamente ricorda vagamente il Guggenheim di New York, per i più avventurosi la Danubiana Meulensteen Art Museum, un museo sul fiume che sintetizza in un isolotto natura, arte e architettura e per i più nostalgici il Castello di Devin, nell’omonimo quartiere, oggi ormai una rovina, nonchè un sito archeologico, collocata su di un’alta roccia a picco nel punto di confluenza tra il fiume Danubio e il fiume Morava.

Per una dose di architettura contemporanea bisogna spingersi sino a zone più periferiche per ammirare il Relaxx un centro sportivo che raccoglie sotto il proprio dinamico tetto fitness, benessere, salute e alimentazione, progettato dallo studio slovacco AK2 architectural studio,e il Dornyk un edificio residenziale composto da appartamenti piccoli, freschi e colorati, costruito sulle spoglie di una vecchie scuola con un budget ridotto.

In pieno centro una cenetta con i fiocchi, incentrata su piatti della tradizione, si può fare da Prasna Basta, un ristorantino accogliente con un giardino molto confortevole accessibile durante la bella stagione, che serve un’ottima Lokse, una sorta di crepe-frittata slovacca con all’interno spezzatino di carne e peperoni, e dei buonissimi gnocchetti tipici dal nome di Halusky, conditi con formaggio di capra e pancetta. Una valida alternativa è lo Slovak pub, sempre buono e sempre tipico, ma in una posizione non proprio centralissima. Da non sottovalutare i vini locali, essendo questa terra ricca di vigneti e quindi di uve autoctone.

Per un pasto veloce nel cuore del centro storico si trova Mondieu Laboratoire, una sorta di laboratorio culinario contemporaneo sulla scia di un bistro francese, che serve dalla colazione alla cena, passando per il brunch e il light lunch, piatti freschi, veloci e gustosi. Provare per credere. E bisogna anche provare per credere che il gelato può essere buonissimo anche in Slovacchia la Gelateria Arthur: gusti cremosi e laboriosi, cono croccante, il tutto per 1.50€ a palla. Da segnalare la bontà del gusto caramello al burro salato.

A colazione o a merenda è d’obbligo assaggia il famoso cornetto slovacco, una sorta di C di impasto dolce ripiena di noci o semi di papavero, da compare in uno dei forni di zona.

Con tutto questo popò di roba da vedere e da assaggiare, non vi resta che fare un salto in questa splendida città!

 

 

( Per geolocalizzare i luoghi citati, come una buona parte di pasticcerie, pizzerie e ristoranti, visita la pagina del blog MYMAPS )

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