#BUDAPEST IN 3 GIORNI: FRANCHEZZA E FRESCHEZZA

Gettonatissima negli scorsi anni, ma battuta ancora oggi da un turismo prevalentemente giovanile, in particolar modo da ragazzi italiani, Budapest appare da subito come una meta fresca e giovanile, che in tutta franchezza ostenta strade che hanno un sacco da raccontare, palazzi importanti che ammaliano e luoghi di tendenza che sanno divertire.

In molti la dipingono come una metà economica, in realtà non è poi tanto vero. I prezzi della capitale ungherese sono leggermente al di sotto della media italiana, per lo meno per mangiare e per visitare le varie attrazioni. Probabilmente sono gli alloggi a costare un po’ di meno. La moneta è il fiorino ungherese, il clima è continentale ma lo scorso settembre il sole splendeva come non mai e le temperature erano piuttosto elevate, da superare quotidianamente i 30 gradi.

Atterrati in aeroporto un autobus di linea del trasporto pubblico, il 100E per l’esattezza, conduce sino al centro cittadino in poco più di un quarto d’ora. Il costo è basso ma è leggermente più alto del normale ticket urbano che si aggira intorno a 1,20 €, dipende dal cambio.

Per alloggiare la soluzione più conveniente è sicuramente quella di prediligere un appartamento rispetto all’hotel: i prezzi sono decisamente più bassi e ci sono delle soluzioni davvero carine. Io ho alloggiato nel quartiere ebraico, spendendo circa 20€/notte/cadauno, in un delizioso appartamentino di ringhiera all’interno di un palazzo storico: il Saffron apartment.

Per vivere appieno l’energica atmosfera che si respira in questa città, bisogna soffermarsi su di essa almeno tre giorni. Ma diciamo che anche un weekend, seppur striminzito, può essere sufficiente.

Partiamo da un presupposto che probabilmente molti di voi già conosceranno e cioè con il sottolineare che la città è divisa in due imperfette metà dal fiume Danubio: Buda, la parte a sinistra del Danubio, la più alta, la più ipnotica, la più elegante e Pest, la parte a destra del Danubio, la più caotica, la più commerciale, la più frequentata.

#DAY1

L’avventura in questa città non può che prender il via da Pest e dalla piazza più dinamica di Budapest, la Piazza Deák Ferenc. Crocevia del traffico cittadino e, soprattutto, del trasporto pubblico, è il punto di arrivo di molte delle principali strade che dal centro o dal quartiere ebraico giungono sin qui. Prosecuzione naturale di questo bellissimo caos è l’altrettanto dinamica piazza Erzsébet con il suo omonimo ed energico parco. Qui, tra verde immersivo, spazio pubblico di qualità, locali alla moda, chiacchere, colori ed una gigantografia della scritta HELLO #HUNGARY che indiscreta dà il benvenuto, si ancora il Budapest Eye, ossia la ruota panoramica di cui ormai tutte le grandi città si stanno gradualmente dotando. Da qui si va nella direzione dell’elegante Andrássy Utca prima, lungo e sontuoso viale dove è possibile ammirare vetrine del luxury brand e anche una bellissimo Teatro dell’Opera (attualmente la facciata è in ristrutturazione) e del movimentato Váci Utca poi, la cosiddetta via dello shopping dove le grosse multinazionali del mondo fashion e del mondo food hanno aperto i propri negozi. E proprio su Váci Utca è possibile gustare il miglior Kurtoskalacs di tutta la città, il dolce tipico ungherese che si configura come un cannolo gigante ma vuoto, da Molnar’s Kurtoskalacs: varcando la soglia di questa pasticceria con laboratorio a vista sarete estasiati dalla fragranza tipica del dolce appena sfornato e dalla bontà del suo dispiegarsi ad ogni singolo morso!

Aldilà delle arterie principali, tantissime strade meno conosciute e meno battute meritano attenzione: ogni città va vissuta a sentimento, quindi il mio consiglio è sempre quello di vagare, anche solo per un breve lasso di tempo, senza meta per meglio assaporare il gusto autentico di un luogo, gusto che maggiormente fuoriesce proprio nei posti meno calcati dal turista medio.

Continuando la scoperta di Pest, monumento imperdibile è la Basilica di S. Stefano, un’edificio sorto, anch’esso, sul finire dell’800, sul lotto di un antico teatro, ma questa volta in stile neoclassico, situato su una bella piazza e circondata da strade pedonali movimentate da negozi di vario genere. Ma il punto di interesse più intrigante è sicuramente quel meraviglioso edificio sede del Parlamento, un’architettura neogotica edificata a fine ‘800 per celebrare l’indipendenza ungherese e divenuta da subito simbolo della città, che è possibile visitare e di cui è possibile ammirare le mille sfaccettature che variano dall’alba al tramonto, a seconda della luce. Sorge sulla sponda del Danubio e poco più avanti, avanzando sul lungo fiume, ci si imbatte in scarpe di metallo sparse lungo la banchina: sono le cosiddette Scarpe sulla riva del Danubio, una sorta di installazione artistica commemorativa e contemplativa realizzata nel 2005 dalla collaborazione tra un regista e uno scultore che celebra, per non dimenticare, la memoria dell’Olocausto.

Per un pasto dal sapore caratteristico, che sia a pranzo o a cena e, soprattutto, che sia prenotato con qualche giorno di anticipo perchè il luogo in questione è sempre preso d’assalto da locals e da turisti affamati, c’è, lì nei pressi, vicino al parco SzabadsagHungarikum Bisztro, un ristorante accogliente che prepara piatti della tradizione ungherese come se fossero preparati in casa. Da lodare il goulash, ovviamente, e la salsina alla paprika piccante che servono come accompagnamento per pane o pietanze.

Imprescindibile è, invece, per un lunch break all’insegna della tradizione, il Mercato Centrale, colmo di variopinte delizie, dal cibo all’artigianato ungherese, luogo ideale per gli amanti dello street food, verace e vorace (anche se forse un po’ troppo inflazionato e calcato, un po’ come tutti i mercati oggi ad eccezione di qualche rara autenticità), a base soprattutto di piatti della cucina ungherese.

Uscendo dal lato opposto a quello dell’ingresso principale del mercato, ci si scontra con la bellezza del Balna, un centro polifunzionale e commerciale con negozi prevalentemente di nicchia. Qui il vecchio e il nuovo sono coniugati tramite un’architettura leggera e contemporanea, fatta di acciaio e vetro, progettata dall’architetto Kas Oosterhuis, che riunisce e mette in comunicazione in chiave attuale due vecchi capannoni industriali. La sua forma evoca quella di una balena bianca, appunto, che veglia sul fiume.

Percorrendo la sponda del Danubio verso sud si trova un altro importante hub culturale, il Mupa, palazzo delle arti dedito alla rappresentazione di spettacoli ed eventi di vario genere.

Uno dei quartieri più belli, più in voga e più vitali è sicuramente il quartiere ebraico, dominato dalla Sinagoga Dohany, dalla via principale Kiraly Utca, da una moltitudine di locali alla moda che si anima all’imbrunire e di facciate pervase da street art. Qui si trovano i due pub (definiamoli così, anche se in realtà sono una moltitudine di pub che si susseguono nello stesso unico ambiente contenitore) più famosi di Budapest, lo Szimpla Kert e l’Instant. E sempre qui, in entrambi i posti, il riutilizzo di strutture esistenti datate e degradate e la rivitalizzazione degli spazi e dell’intero quartiere, ha dato vita a dei luoghi spaziali dove la possibilità di scelta è l’elemento catalizzatore e dove la sera prende vita un’esplosione di luci, di suoni, di gente, di bar. Un altro concentrato esplosivo e vivace di ristorantini e bar, questa volta all’aperto, in una sorta di strada-galleria della movida e del turismo, è Gozsdu Udvar dove è possibile passeggiare, assaggiare, sorseggiare. Per mangiare qualcosa di simpatico e veloce si può acquistare una sorta di hot dog locale buono buono farcito con salsiccia tipica e guarnito con condimenti gourmet da Tolto, un ottimo hamburger dagli smisurati ingredienti da Tuning Burger o altro genere di street food nella cornice dello spazio all’aperto del Karavan Street Food. Per la colazione o per una pausa caffè un posto super higgye è il Donado Cafè o il Lions Locker & Breakfast, dove è possibile depositare i propri bagagli in appositi armadietti per un costo di 1€/h.

 

 

#DAY2

E’ arrivato il momento di sfociare sul Danubio. E’ proprio dal fiume che la città sul fiume appare in tutto il suo splendore. Percorrendo il lungo fiume, tra viali alberati, tram in corsa ed edifici non poi tanto datatati, si passano in rassegna i ponti principali che sovrastano il Danubio: Szecheny ossia il famosissimo ponte delle catene da cui è possibile ammirare lo skyline più suggestivo di tutta la città, e poi a seguire Erzsébet Szabadsag .

Percorrendo il ponte delle catene da Pest a Buda, è possibile godere di una vista privilegiata sul meraviglioso edificio del Parlamento, vista che diventa perfettamente panoramica nel momento in cui si giunge sulla riva di Buda e che raggiunge l’apice della sua bellezza all’imbrunire, quando il cielo non è troppo azzurro e le luci iniziano ad accendersi.

Giunti a Buda la vera magia è dietro l’angolo, dietro ogni angolo di questa città nella città che serba un elegante incanto. Per salire in cima all’omonima collina e raggiungere il Vàrnegyed (quartiere della fortezza), primo nucleo storico della città, si può scegliere di farlo a piedi, di prendere la funicolare (costa circa 6 €) o di prendere un bus pubblico (il numero 16 per l’esattezza) che vi porta sino in cima (ci stanno anche gli autobus turistici ma a livello economico non convengono), nei pressi della coloratissima Chiesa di (re) Mattia. La chiesa ha imponenti e decorati prospetti esterni che si  scompongono in copertura in tasselli colorati e vibranti di allegria. L’ingresso è, purtroppo, a pagamento (che assurdità dover pagare per accedere in un luogo sacro!) ma il costo è contenuto e, data la bellezza dell’interno, ne vale la pena. E’ possibile anche salire sulla torre più alta, per ammirare la città dall’alto, acquistando un altro biglietto. A fronteggiarla c’è il Bastione dei Pescatori, una sorta di fortezza-belvedere con vista panoramica sul luccicante Danubio e su tutta Pest. Le sette torri che lo costituiscono commemorano le sette tribù fondatrici d’Ungheria. L’ingresso alla passerella panoramica più alta è a pagamento.

Alle spalle della chiesa imperdibile è una fetta di torta della Pasticceria Ruszwurm, la più rinomata della città, dove le specialità della casa sono la torta Dobos, squisitamente ungherese, e la torta Esterhazy.

Passeggiando per le strade che si sviluppano sulla collina di Buda si è estasiati da cotanta grazia. Sul viale prettamente pedonale Toth Arpad stny la vista e squisitamente panoramica e passando per la Torre di Maria Maddalena, per il Municipio, per i bellissimi edifici circostanti, si risale su Orszaghaz utca, circondati da edifici eleganti e colorati.

Da qui a piedi si raggiunge il Castello di Buda, anche conosciuto come palazzo reale, situato su un livello leggermente più basso, oggi sede della Galleria Nazionale Ungherese e del Museo storico di Budapest, vanta un cortile-giardino panoramico niente male. La discesa è facilitata da un’alternanza di scale e ascensori panoramici, risultato di un progetto contemporaneo, che con poca fatica e un’ottima vista riconducono in basso, sino al livello del fiume.

Altra collina, altra corsa: la Cittadella, ossia una dolce vetta e una fortezza posizionata sul cucuzzolo raggiungibile a piedi tramite vari sentieri panoramici della durata di circa 30 minuti, da cui è possibile godere di una vista mozzafiato a 360 gradi sulla città. Tra natura e terrazze panoramiche, è incastonato uno spazio verde ludico attrezzato di qualità, con giochi per bambini e, perchè no, anche per i più grandi che con contemporanea acutezza si integrano perfettamente con il contesto naturalistico.

Qui alle pendici, dopo un numero contenuto di gradini, trova casa la Chiesa nella roccia, un’edificio liturgico scavato dentro la collina. Ovviamente l’ingresso è a pagamento.

Per ristorarsi e rilassarsi, dopo tutta questa lunghissima ma bellissima camminata, non si può che fare tappa alle terme, essendo nella città termale per eccellenza. Il sottosuolo di Budapest e ricco infatti di acqua termale che corre e scorre ad elevate temperature.  I Bagni Gellert sono forse la spa termale più elegante della città, e anche la più centrale, collocata all’interno dell’omonimo hotel e meritano indubbiamente una tappa all’insegna del relax. Consiglio: portatevi asciugamano, ciabatte, costume e cuffia per capelli (indispensabile per chi volesse fare il bagno in piscina) perchè, nel costo del biglietto base che si aggira attorno ai 18 € non sono inclusi il noleggio di asciugamani e quant’altro.

Una valida alternativa in fatto di terme e di relax, sono i Bagni Rudas, collocati sempre a Buda e risalenti al lontano 1550 circa, periodo della dominazione ottomana che ha contribuito a dare all’impianto l’impronta di un tipico bagno turco. Meno turistici e più organizzati.

Per i patiti di architettura contemporanea non molto lontano dalla collina della Cittadella, raggiungibile con una manciata di fermate di tram, c’è il coloratissimo l’edificio di Simplon Udvar, un complesso residenziale dove la personalità è rappresentata dalla vasta gamma di colori che, alternandosi, identificano ogni appartamento, in un ritmo mai scontato (Bercsényi utca 21).

Una pausa rifocillante, sempre a suon di piatti tipici, questa volta gustati nella zona di Buda, si può fare presso Horvath Etterem o, per uno spuntino molto fast, da Budavari Retesvar, una sorta di forno molto local e molto buono.

 

 

#DAY3

La terminazione più aulica che un viale possa avere è una piazza, e se si considera viale Andrassy, questa grande arteria cittadina finisce nel migliore dei modi sfociando su Piazza degli eroi, una piazza realizzata sul finire dell’800 nonostante lo stile tendente ad un classicismo d’altri tempi.

Dietro la piazza, aldilà di un ponte, si estende una distesa di verde davvero suggestiva nota come Parco Varosliget o anche Parco Municipale. Sono ivi presenti un bellissimo lago, lo Zoo, il fiabesco Castello Vajdahunyad, costruito anche questo a fine ‘800 in occasione dell’esposizione universale, e i celeberrimi Bagni Széchenyi, le terme più famose e più frequentate di Budapest, le più grandi e le più turistiche, dove sfarzo ed eccesso si alternano a vasche di acqua termale a varie temperature, dove concedersi almeno un paio d’ore di meritato relax. D’inverno è in funzione nel parco anche un’importante pista di pattinaggio sul ghiaccio.

Di fronte a Piazza degli Eroi sono in fase di realizzazione nuove architetture contemporanee e, tra quelle già ultimate, spicca l’edificio dell’ING headquarters,  anche questo un tripudio di acciaio e vetro, di riflessi di brani di città e di angoli di cielo, progettato da Erick Van Egeraat.

Il pranzo tipico in questa zona della città non può che esser consumato nel famoso ristorante Paprika, il cui nome rende omaggio ad uno dei prodotti locali più famosi.

Ai margini della città merita una visita, tempo a disposizione permettendo, il Memento Park, il parco delle statue puntellato da sculture risalenti all’epoca della dominazione comunista che, anzichè essere distrutte per abolire ricordi di un periodo buio, sono state raccolte all’interno di un parco per non dimenticare, e l’Isola Margherita, una zolla di terra adagiata sul corso del Danubio e ricoperta prevalentemente di folta vegetazione, che può essete definita un vero e proprio parco galleggiante con una fontana musicale, un giardino giapponese e, anche qui, le terme note come Bagni Palatinus.

Per concludere in romantica bellezza ed ebrezza quest’avventura nella capitale ungherese, una crociera sul Danubio, con aperitivo o cena a bordo, non sarebbe affatto male.

 

 

( Per geolocalizzare i luoghi citati, come una buona parte di pasticcerie, pizzerie e ristoranti, visita la pagina del blog MYMAPS )

19 Comments

  1. Mamma mia, hai riassunto davvero tutto quello che c’è da vedere a Budapest! ho letto il tuo articolo con interesse, è una città che amo, sai? ci ho vissuto un mese e ci tornerei anche domani!

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  2. Mi piace questo post, hai scritto un itinerario dettagliato e interessante! Io sono stata a Budapest proprio tre giorni, ormai cinque anni fa… era dicembre e faceva freddissimo, ma la città mi era piaciuta molto! Il mio posto preferito in assoluto è il Bastione dei Pescatori… ma in realtà tornerei a Budapest anche solo per il Kurtoscalacs, è il mio dolce preferito!!

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  3. Budapest è una città che ci sta molto a cuore, ci siamo fidanzati lì e ci siamo tornati più volte. Una città spesso un po sottovalutata che in realtà è stupenda! Bellissimo articolo, mi ha fatto piacere sentir parlare da te di questi luoghi che amo!

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  4. Non ho mai pensato a Budapest come meta di un mio possibile viaggio…però posso sempre cambiare idea…interessante il tuo racconto dettagliato una domanda avendo dei bambini è una città a loro misura?

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