#VEGANA: VORREI MA NON POSSO

Vorrei vivamente diventare vegana. Vorrei eliminare le proteine animali, vorrei smettere di mangiare animali morti, uova, formaggi, miele (ma che davvero?). Vorrei purificare il mio corpo da quella materia grassa conseguente l’ingestione talvolta spasmodica di prodotti di origine animale; vorrei depurare il mio corpo propiziandolo ad un consumo spasmodico di prodotti di origine vegetale. Vorrei elevare la mia mente a quell’abitudine aulica tesa a smorzare ogni senso di colpa. Vorrei contribuire ad apportare una riduzione di omicidi. Io lo vorrei davvero. Ma non posso.

Non posso perché non c’è cosa più atta ad un risveglio efficace di una tazza di cappuccino fumante tra le mani, al mattino; e va bene che gradisco con un certo grado di gusto anche il latte di soia, ma il sapore denso e corposo del succo di mucca è davvero insostituibile, non surrogabile, non eliminabile. Non posso perché sono italiana, sono nata nel paese di poeti, artisti, navigatori e…della pizza. E sulla pizza c’è la mozzarella, per forza! La mozzarella: parliamone. Quel sapore stucchevole e grandioso, la sua consistenza morbida e corposa, quell’appagabile fresca scioglievolezza per il palato. No se puede. Abbinata ad un prosciuttino crudo, magari anche tagliato a mano, poi diventa pura poesia. E non posso perché davanti ad una fetta di prosciutto crudo, anche non tagliato a mano, anche se esile e sottile, io proprio mi sciolgo: e impossessata da non so quale diavolo di divinità che si oppone alla spopolante cultura veg, lascio sciogliere in me il suo sapore, lascio sprigionare quel gusto deciso, intenso, a cui sul serio io proprio non potrei rinunciare. Se lo mettiamo poi sulla pizza…ecco: “la morte sua”! Io lo vorrei davvero. Ma non posso perché non potrei più deglutire particelle alimentari contenenti uova, e con le uova si fa un po’tutto: torte, biscotti, focacce, polpettoni, tortini salati, crêpes, pancakes, muffin, cupcakes. La dicitura “Può contenere tracce di uova” (e frutta a guscio) è onnipresente. E poi le uova sono il salva cena per eccellenza: ti svoltano la serata ed in due semplici mosse ti assicurano un pasto completo di facile preparazione e veloce manifattura. Senza dispendio di energie creative, senza perdita di tempo. Due uova al tegamino et voilà, la cena è servita.
Non posso perché il miele non solo è buono, ma fa anche bene! Ha delle proprietà nutritive e benefiche non indifferenti ed è un ingrediente irrinunciabile di molte ricette. Non posso perché tollero allegramente il tofu, ma il seitan invece è qualcosa (cosa???) di davvero abominevole.

Non posso perché adoro si la frutta secca, ma le noci chiamano sempre a gran voce il gorgonzola o lo speck. Non posso perché adoro ogni genere e specie di semini, ma dolcemente adagiati su un cremoso letto di yogurt. E poi ho un fidanzato di origine molisana che vive a cavallo tra Molise a Abruzzo. Ecco, io davvero proprio non posso.

Non posso perché non potrei più ingerire i biscotti gentilini, le galatine, il cornetto algida, la salsa bbq al miele. Niente più tiramisù, pasticciotti, rustico leccese, hamburger, tagliata rucola e pachino. Mai più KFC, Mc Donald’s, Sturbucks. Mai più la carbonara di Roscioli, il maritozzo con la panna di Regoli, le arancine di Mizzica, le polpette al sugo della nonna, le cozze gratinate della mamma. Mai più pizza bianca “co a mortazza”; mai più una cena tipica ad Ariccia. Il mai più mi spaventa, tremendamente.

Profonda stima, sul serio, per coloro che con estrema forza di volontà riescono a condurre questo stile di vita sano per il corpo, per la mente e per lo spirito. Vorrei però ricordare ai vegetariani che anche i pesci sono degli esseri animali, capite? E vorrei vivamente far presente ai vegani che le borse comprate da “Altromercato” e le scarpe Camper che quotidianamente indossate sono realizzate con pellami anch’essi di origine animale: ecco!

Io credo che la virtù sta nel mezzo, che gli estremi sono sempre dannosi e che l’importante sia evitare gli eccessi. Un’alimentazione sana è un’alimentazione varia.

Però io lo vorrei davvero. Vorrei, fortissimamente vorrei. Ma non ho quell’innaturale forza che spinge i più a rinunciare a qualcosa di buono, seppur a volte eticamente scorretto.

Io vorrei ma non posso.

Finirò nel girone dei golosi, lo so. Ma intanto mi godo le gioie del palato, e chi se ne…..

Poi, magari, un giorno chissà…

6 Comments

  1. Io fino ad oggi non mi sono mai posta il problema. Credo che spezzare la catena alimentare sia sbagliato, forse è solo una scusa, credo che non esagerare da un lato e dall’altro sia la soluzione giusta. Mi definisco onnivora e quando non ingurgito un cadavere, possibilmente ben cotto mi drogo di quantità inverosimili di nervoso, quindi no, la carne, o cadavere per un veg convinto, almeno un giorno si e l’altro no, per quello no va bene anche pasta al sugo, di carne possibilmente…

    Piace a 1 persona

  2. Mi è piaciuto un sacco questo post!:D:D:D
    A parte che mi ha fatto venire in mente il cuoco vegano di Crozza, è tutto vero!
    Non che mi sia mai posta il problema di diventare vegetariana o vegana – per me è proprio impensabile! – ma comunque il problema sarebbe rinunciare a tutto quello che hai elencato!

    No, no, non è cosa!;)

    Piace a 1 persona

  3. Quanto è vero ciò che scrivi. Quanto lo sento mio, infinitamente. Eppure ci provo a nutrire corpo e mente con vegetali, frutta e semini oleosi, ma ogni singola volta, c’è una forza incontrollabile, che mi riporta al sapore ancestrale e meraviglioso del mondo animale! 😘

    Piace a 1 persona

Lascia un commento